Al Ridotto del Mercadante dal 25 febbraio al 3 marzo
in scena La città involontaria
drammaturgia, regia e interpretazione di Antonella Monetti

Quarto debutto del ciclo di spettacoli tratti dai cinque racconti di
Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese
nell’ambito dell’omonimo progetto a cura di Luca De Fusco
prodotto dal Teatro Stabile di Napoli

Da lunedì 25 febbraio a domenica 3 marzo va in scena, in prima nazionale, al Ridotto del Mercadante lo spettacolo La città involontaria, drammaturgia, regia e interpretazione di Antonella Monetti, quarto del ciclo di allestimenti del progetto teatrale Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese, a cura di Luca De Fusco per il Teatro Stabile di Napoli.

Con Antonella Monetti, in scena il sessantacinquenne danzatore Antonio Vitale, su coreografie firmate da Linda Martinelli, e i musicisti Michelangelo Severgnini, al contrabbasso, e Ciro Riccardi, alla tromba. I costumi sono di Zaira de Vincentiis; il disegno luci di Gigi Saccomandi. L’installazione scenica è di Marco Di Napoli.

Lo spettacolo
“Ripercorrere la cronaca della visita ai “Granili” di Anna Maria Ortese significa innanzitutto non prefiggersi di scorrere il susseguirsi degli episodi narrati: piuttosto lasciar risuonare il disorientamento dell’autrice nel vivere quell’esperienza. Significa, forse, cercare, durante la traversata nei recessi della città Medea, le distinzioni tra la paura della morte, la paura del trascinarsi della vita nei disagi estremi della malattia e della miseria, la poesia di gesti umani che esprimano vita al di là di tutto, la ricerca di singoli istanti di bellezza, ma anche di animalità furibonde, di sensualità che la disperazione può far divenire malata, inquietante. Dalle vicende legate ai bambini della casa proviene il grido più struggente, quello che impressiona poiché vivo: “…in questa casa ce ne saranno almeno ottocento, di questi birichini, ma non conoscono la santa obbedienza, purtroppo non sono educati.” Non sono “belli lo stesso” e non sono poetici affatto, gli scugnizzi della Ortese, anzi: sono nudi, freddi, sporchi, minacciosi, violenti, malati, morti. Bambini già vecchi, bambini che sembrano danzare giochi terminali. In scena, oltre a una attrice, che recita il testo, alla musica di una settecentesca Medea di Anton Jiri Benda eseguita dal vivo da contrabbasso e violoncello, a visioni proiettate su tramezzi improvvisati (scene di un altrove, furtive come fughe) ci sarà un danzatore sessantacinquenne, il cui corpo vuole incarnare proprio quella non-innocente infanzia e i suoi giochi terminali. Essi appaiono nella difficoltà di godere della danza per la fatica del gesto, danza alla quale non si arrende, anzi si abbandona e dalla quale si lascia attraversare.” (Antonella Monetti)

L’ufficio stampa, Sergio Marra

Orari: 25, 26, 27 febbraio ore 21.00 | 1 e 2 marzo ore 18.00 | 3 marzo ore 21.00
Info: tel. 081.5524214 | www. www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: tel. 081.5513396 | e-mail: biglietteria@ www.teatrostabilenapoli.it