Casa di bambola
di Henrik Ibsen, adattamento Raffaele La Capria, regia Claudio Di Palma
TEATRO MERCADANTE 1 Aprile 2016 17 Aprile 2016Teatro Mercadante, 4 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Febbraio ore 19.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Marzo ore 18.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Maggio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Giugno ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Luglio ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Agosto ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Settembre ore 19.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Ottobre ore 18.00 e |
Teatro Mercadante, 4 Dicembre ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e |
Casa di bambola è un testo teatrale scritto da Henrik Ibsen nel 1879 durante un suo soggiorno ad Amalfi, rappresentato per la prima volta il 21 dicembre dello stesso anno a Copenaghen; una pungente critica sui tradizionali ruoli dell’uomo e della donna nell’ambito del matrimonio durante l’epoca vittoriana.
“Bisogna pur vivere, e così si diventa egoisti…”. E’ applicabile ad ogni personaggio di Casa di bambola questo enunciato morale che Kristine Linde confessa nel corso del I atto? E’ valido per tutti loro il postulato per cui il perseguimento
Casa di bambola è un testo teatrale scritto da Henrik Ibsen nel 1879 durante un suo soggiorno ad Amalfi, rappresentato per la prima volta il 21 dicembre dello stesso anno a Copenaghen; una pungente critica sui tradizionali ruoli dell’uomo e della donna nell’ambito del matrimonio durante l’epoca vittoriana.
“Bisogna pur vivere, e così si diventa egoisti…”.
E’ applicabile ad ogni personaggio di Casa di bambola questo enunciato morale che Kristine Linde confessa nel corso del I atto? E’ valido per tutti loro il postulato per cui il perseguimento acritico dell’interesse personale consegue la necessità naturale della sopravvivenza? E ancora: la radicalità della scelta finale di Nora di abbandonare marito, casa e figli corrisponde alla rottura del succitato compromesso di coscienza o ne è soltanto una naturale derivazione? L’emancipazione rivendicata da Nora con gesto “scandaloso” e sorprendente, insomma, riguarda la libertà dell’individuo, come con diversa misura segnalano ad esempio Gramsci e Santa Teresa della Croce, oppure è registrabile come strumentale opportunismo di comodo? Ad oggi è possibile per me, nello studio per una messa in scena di Casa di bambola, da un lato elencare interrogativi e dall’altro cercare ragioni, risposte e sintonie nella riscrittura di Raffaele La Capria il cui felicissimo intuito ha già optato per una sintesi linguistica che esalti la controversa morale e la corrispondente modernità dell’opera di Ibsen”.
Claudio Di Palma
Spettacolo in abbonamento: Mercadante fisso / San Ferdinando a scelta