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La notte blu del tram

dalle opere di Giuseppe Patroni Griffi, regia Pino Carbone

RIDOTTO DEL MERCADANTE 3 Novembre 2015   8 Novembre 2015
Ridotto del Mercadante, 11 Marzo ore 18.00 e
Ridotto del Mercadante, 11 Aprile ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 11 Maggio ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 11 Giugno ore 18.00 e
Ridotto del Mercadante, 11 Luglio ore 17.00 e
Ridotto del Mercadante, 11 Agosto ore 21.00 e
03/11/2015 ore 18.00
04/11/2015 ore 21.00
05/11/2015 ore 21.00
06/11/2015 ore 18.00
07/11/2015 ore 17.00
08/11/2015 ore 21.00

LA NOTTE BLU DEL TRAM

dalle opere di Giuseppe Patroni Griffi
regia Pino Carbone
con Francesca De Nicolais e Giovanni Del Monte

scene Luigi Ferrigno
costumi Zaira de Vincentiis
disegno luci Gigi Saccomandi
installazioni Luca Carbone
musiche Marco Messina

aiuto regia Fabio Rossi assistente ai costumi Elena Soria

elettricista Ciro Petrillo capomacchinista Enzo Palmieri sarta Alessandra Gaudioso fonico Giuseppe Stellato

realizzazione scene Alovisi Attrezzeria sartoria Zambrano materiale elettrico e fonico Emmedue
foto di scena Marco Ghidelli

produzione Teatro Stabile di Napoli

C’era una volta un ragazzino di tredici anni. Calpesta foglie secche per scaramanzia, cammina per strade isolate per godere del senso di pericolo, chiude gli occhi per non guardare il suo corpo che cresce. Un ragazzino con i calzoni troppo corti che cammina alla scoperta della sua sessualità, dei suoi giochi che diventano la sua vita, diventano i suoi sogni/incubi, diventano le sue preghiere e le sue bestemmie a se stesso. C’era una volta un uomo dalla voce rassicurante. Un uomo che appare grande, enorme, agli occhi del

C’era una volta un ragazzino di tredici anni.
Calpesta foglie secche per scaramanzia, cammina per strade isolate per godere del senso di pericolo, chiude gli occhi per non guardare il suo corpo che cresce. Un ragazzino con i calzoni troppo corti che cammina alla scoperta della sua sessualità, dei suoi giochi che diventano la sua vita, diventano i suoi sogni/incubi, diventano le sue preghiere e le sue bestemmie a se stesso.
C’era una volta un uomo dalla voce rassicurante.
Un uomo che appare grande, enorme, agli occhi del ragazzino. Un uomo che passeggia in su e in giù fingendo di ammazzare il tempo, che sa urtare sbadatamente tra le sue gambe, che sa fermarsi e fissare, che sa come sorridere, sa come accarezzare, sa come entrare nei sogni/incubi di un ragazzino.
Una fiaba senza morale. Che non tiene conto del senso comune di moralità, e che soprattutto non vuole insegnarla a nessuno. Un racconto che diventa una storia, che diventa spazio in cui agire, che diventa corpo vivo.

Pino Carbone