Rosario Sparno firma la regia di Tomcat, testo di drammaturgia contemporanea inglese che ha vinto il premio Papatango 2015, inedito in Italia. “In un futuro prossimo – spiega Sparno in una sua nota – il mondo è migliore di adesso. Malattie e disfunzioni sono state debellate. Ma qualcosa, qualcuno, ancora sfugge. Nel DNA dell’adolescente Jessie c’è un pericolo. Qualcosa che va studiato e curato. A qualunque costo. Per il bene di tutti. Il titolo fa riferimento allo stato d’animo della protagonista che sente di essere – e di
Rosario Sparno firma la regia di Tomcat, testo di drammaturgia contemporanea inglese che ha vinto il premio Papatango 2015, inedito in Italia.
“In un futuro prossimo – spiega Sparno in una sua nota – il mondo è migliore di adesso. Malattie e disfunzioni sono state debellate. Ma qualcosa, qualcuno, ancora sfugge. Nel DNA dell’adolescente Jessie c’è un pericolo. Qualcosa che va studiato e curato. A qualunque costo. Per il bene di tutti.
Il titolo fa riferimento allo stato d’animo della protagonista che sente di essere – e di fatto è – un animale domestico, una cavia, sia per i medici, che la studiano, che per Tom, il suo infermiere. Jessie è “l’innocente”, nella quale sembra di scorgere una moderna Ifigenia, vittima sacrificale per il bene della collettività. Il testo esplora i labili confini etici della ricerca scientifica, ponendo nello spettatore inquietanti quesiti anche sull’aborto e la sanità mentale. Fin dove è lecito spingere la ricerca?