una creazione di Joël Pommerat

Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa – Sala dei 500
6, 7 e 8 giugno – ore 20.00

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La réunification des deux Corées
una creazione di Joël Pommerat
con Saadia Bentaïeb, Agnès Berthon, Yannick Choirat, Philippe Frécon, Ruth Olaizola, Marie Piemontese, Anne Rotger, David Sighicelli, Maxime Tshibangu
luci e scene Éric Soyer
video Renaud Rubiano
attrezzeria Thomas Ramon
costumi Isabelle Deffin
musiche Antonin Leymarie
suono François Leymarie e Grégoire Leymarie
produzione Odéon-Théâtre de l’Europe, Compagnie Louis Brouillard, Théâtre National – Bruxelles, Folkteatern – Göteborg, Teatro Stabile di Napoli, Théâtre français du Centre national des Arts du Canada – Ottawa, CNCDC de Châteauvallon, La Filature Scène Nationale – Mulhouse, les Théâtre de la Ville de Luxembourg, Le Parapluie (Centre International de Création artistique) – Festival d’Aurillac
in collaborazione con Teatrul National Radu Stanca – Sibiu

Spettacolo in lingua francese con sottotitoli in italiano
Durata: 1h50
Il Teatro Stabile di Napoli, in occasione del Napoli Teatro Festival Italia 2013, presenta, in prima assoluta italiana, La réunification des deux Corées di Joël Pommerat. Lo spettacolo rientra nelle attività del progetto Città in Scena – Cities on Stage (sostenuto dalla Commissione Europea) che lo Stabile di Napoli condivide con il Théâtre National (Bruxelles), l’Odéon-Théâtre de l’Europe (Paris), il Teatrul National Radu Stanca (Sibiu), il Teatro de La Abadía (Madrid) e il Folkteatern (Göteborg).
Il progetto si propone di moltiplicare e approfondire gli scambi di esperienze e di talenti in tutti i settori delle arti sceniche, da quelli artistici e tecnici a quelli organizzativi; di promuovere coproduzioni di opere teatrali originali; di sviluppare nel pubblico, con maggiore attenzione nei confronti degli spettatori giovani, uno spirito di apertura e curiosità verso le diverse realtà e sensibilità che compongono il panorama culturale europeo.
Il regista francese Joël Pommerat, artista associato dell’Odéon-Théâtre de l’Europe e del Théâtre National del Belgio, nonché autore di punta del teatro francese, con La réunification des deux Corées riesce a evitare tutti i cliché e a proporre un percorso affascinante e caotico nei meandri dei sentimenti che uniscono e allontanano gli esseri umani. Una sorta di “mosaico” di storie brevi, una ventina di quadri, tutti, in diversa misura, ma con le medesime atmosfere, dedicati all’amore. Una questione nella quale anche il pubblico – parte integrante dell’allestimento, specularmente disposto ai due lati d’una lunga striscia di palcoscenico – si trova ad essere attivamente parte in causa, indipendentemente dal significato che si attribuisce a questa esperienza fondamentale che tutti condividiamo, anche se solo attraverso la sua assenza. Con le immagini che costruisce sulla scena, Pommerat suggerisce una sorta di periferia del ventunesimo secolo, uno strano “territorio” che possa aiutarci a capire quello che nella vita ci può apparire più strano. «Questa pièce – afferma l’autore – è un susseguirsi di istanti senza unità esplicita e coerenza narrativa. Assomiglia a una successione di piccoli frammenti funzionali accomunati da un tema. E tuttavia non si tratta di un testo astratto. Al contrario, si inserisce all’interno di quella scrittura realista e umoristica che ho intrapreso con Je tremble e Pinocchio, che si è rafforzata con Cercles/Fictions, Ma Chambre froide, Cendrillon e La Grande et fabuleuse histoire du commerce». Sul titolo, mistero assoluto perché, come dice Pommerat «sarebbe come svelare il finale di un film poliziesco».

Così la stampa:

L’enigmatico titolo trova la sua spiegazione in una delle ultime “stazioni” del percorso di sentimenti e di relazioni di coppia con il quale Pommerat dissemina il suo tunnel scenico. Pubblico ai lati, immerso nel buio, mentre il corridoio al centro si accende e lascia scorrere al suo interno, come un fiume, storie d’amore e frammenti di vita.

[…] Gli attori che sostengono il flusso narrante sono tutti molto bravi e intensi. (Rossella Battisti, L’Unità, 10 giugno 2013).

La Reunification des deux Corees di Joel Pommerat è un potente affresco sull’amore e le sue miserie, è un caleidoscopio delle relazioni umane. Poco meno di due ore di spettacolo bastano a Pommerat per costruire una poetica ed emozionante parata sul tema dell’amore.(Giulio Baffi, La Repubblica, 5 giugno 2013).

Lo spettacolo è una parata sul tema dell’amore attraverso diciannove petites nouvelles, tutte indipendenti, che si susseguono senza soluzione di continuità. Il titolo è la metafora dell’amore e delle sue miserie vissuto in relazioni umane con storie di disillusione piene di umanità. (Mimmo Sica, Roma, 5 giugno 2013).

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Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea.
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