Oggi una nuova maratona per ORESTEA, produzione del Teatro Stabile di Napoli diretta da Luca De Fusco, e un nuovo sold out: lo spettacolo, articolato in due parti, AGAMENNONE e COEFORE E EUMENIDI, sta registrando un bellissimo successo di pubblico e critica, e si prepara a partire dopo le feste natalizie per una lunga tournée italiana che toccherà Catania, Roma, Genova e Firenze.

Ecco alcuni estratti dalla rassegna stampa:

“Certo, mettere in scena non una delle tre componenti l’Orestea, ma l’intera opera, è impresa coraggiosa…E’ quello che ha fatto Luca De Fusco con la rappresentazione della trilogia con molti interpreti, tutti ottimi…Le quattro ore scorrono, come un sogno…diciamo che il successo è stato colto: quattro ore ben spese, potevano essere anche cinque. Il sortilegio teatrale ha agito.” (Roberto Mussapi, Avvenire) – LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO

“Il teatro Mercadante di Napoli inaugura la sua prima stagione da teatro nazionale con una splendida edizione dell’Orestea di Eschilo che segna una data storica negli annali della prosa italiana.” (Enrico Groppali, Il Giornale) –  LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO

“Ci sono spettacoli, che converrebbe vedere più volte. Accade di rado ma accade. Ed aumenta così il piacere dello spettatore. Credo sia il caso dell'”Orestea” che Luca De Fusco ha messo in scena sul palcoscenico del “suo” Teatro Mercadante….una emozione da cui si uscirà carichi di passione interiore.” (Giulio Baffi, la Repubblica Napoli) –  LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO

“Nel mirabile, memorabile allestimento di Luca De Fusco…l’istituzione dell’aeropago, enunciata dalla superba Atena di Gaia Aprea…risulta emozionante come nessun altro momento del teatro recente. Quattro ore con intervalli, eccellente un cast di cui resta spazio per ricordare Elisabetta Pozzi, Angela Pagano, Mariano Rigillo, Giacinto Palmarini.” (Masolino d’Amico, La Stampa) –  LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO

“Il vecchissimo teatro in forma giovane, così l’ORESTEA di Eschilo funziona. (…) Una prassi registica che coniuga spettacolo dal vivo e video e che bene si adatta alla tragedia greca, dove gli eventi principali avvengono fuori scena, riflessi sul palcoscenico nel momento della loro sublimazione. (…) Le musiche composte da Ran Bagno e le danze coreografate da Noa Wertheim fanno da contrappunto ai dialoghi eschilei, tradotti con cura filologica da Monica Centanni, e interpretati da un gruppo di attori di forte rilievo scenico.” (Pietro Favari, Il Foglio) – LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO