IL TEATRO STABILE DI NAPOLI A PARIGI

CON EDEN TEATRO DI RAFFAELE VIVIANI

Il capolavoro del teatro musicale napoletano del ‘900

messo in scena dal regista Alfredo Arias su produzione del

Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale

dopo Napoli e Roma debutta a Parigi

all’Athénée Théâtre Louis-Jouvet dal 24 al 29 maggio

 

Debutterà il 24 maggio, con repliche fino al 29, all’Athénée Théâtre Louis-Jouvet di Parigi, la produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale del capolavoro di Raffaele Viviani del 1919 Eden Teatro nella messa in scena del regista Alfredo Arias e l’interpretazione di Mariano Rigillo, Gaia Aprea, Gennaro Di Biase, Mauro Gioia, Gianluca Musiu, Anna Teresa Rossini, Ivano Schiavi, Paolo Serra, Enzo Turrin.

Le musiche sono eseguite dal vivo da Giuseppe Burgarella (alle tastiere), Pietro Bentivenga (alla fisarmonica), Erasmo Petringa (al violoncello); le scene sono di Chloe Obolensky; i costumi di Maurizio Millenotti; gli arrangiamenti musicali di Pasquale Catalano; il disegno luci di Cesare Accetta.

Un appuntamento importante questo di Parigi, che si colloca nelle attività internazionali di promozione delle produzioni e degli allestimenti dello Stabile della città.

«Il music hall di Viviani – scrive Arias nelle note – è come la corda del funambolo sulla quale volteggia la fragilità dell’essere umano. Non c’è niente di più accattivante del mondo di queste dive sull’orlo dell’abisso che si contendono una sopravvivenza miserabile sul manifesto e sulle tavole di un teatrino, ultima speranza di un mondo o più precisamente fine di un mondo. Viviani coglie le sue creature nelle difficoltà più assurde e ridicole della vita, risvegliando in noi, spettatori, un amore per un’arte che svanisce, evapora, consumata dalla sua stessa leggerezza. Ma cantare una canzone prima di scomparire nelle nebbie dell’oblio e dell’indifferenza è forse la sola prova per un artista di aver vissuto e di aver testimoniato il valore poetico di quell’esistenza. Valore destinato a essere ignorato dalla brutalità del reale. Così Viviani – senza aver bisogno di una trama drammatica – ci mette a confronto con personaggi che diventano lo specchio di quanto di più fragile e nobile possediamo fino a farci credere che un soffio può essere una tempesta e una canzone può essere immortale».

 info

www. athenee-theatre.com | www. teatrostabilenapoli.it