Caricamento Eventi

IL DESERTO DEI TARTARI

adattamento teatrale e regia Paolo Valerio

TEATRO MERCADANTE 17 Aprile 2018   22 Aprile 2018
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e
17/04/2018 ore 21.00
18/04/2018 ore 17.00
19/04/2018 ore 17.00
20/04/2018 ore 21.00
21/04/2018 ore 19.00
22/04/2018 ore 18.00

IL DESERTO DEI TARTARI
di Dino Buzzati
adattamento teatrale e regia Paolo Valerio
con (in ordine alfabetico) Leonardo De Colle, Alessandro Dinuzzi, Simone Faloppa, Marina La Placa (theremin), Marco Morellini, Roberto Petruzzelli, Mario Piluso (pianoforte e fisarmonica), Christian Poggioni, Stefano Scandaletti, Paolo Valerio
movimenti di scena Monica Codena
scene Antonio Panzuto
video Raffaella Rivi
costumi Chiara Defant
musiche originali Antonio Di Pofi
luci Enrico Berardi
immagini e proiezioni tratte dai quadri di Dino Buzzati
dedicato ad Almerina Buzzati
produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale

Durata: 1 ora e 30 minuti

Il regista Paolo Valerio racconta che il mondo di Dino Buzzati è affascinante e misterioso e ne Il deserto dei Tartari, il romanzo che segnò la sua vera consacrazione tra i grandi scrittori del Novecento italiano, sono presenti tutte le sue tematiche principali, oltre al suo immaginario onirico di paesaggi e personaggi. Lo scrittore bellunese in un’intervista affermò che lo spunto per il romanzo, il cui tema portante è quello della fuga del tempo, era nato “dalla monotona routine redazionale notturna che facevo a quei tempi.
Il protagonista è Giovanni Drogo, un giovane e speranzoso tenente mandato in servizio presso la “Fortezza Bastiani”, luogo relegato in cima ad un’impervia montagna e che da subito appare come sospesa tra sogno e veglia. Dopo poco però, la pacata e monotona vita della Fortezza Bastiani, la disciplina militare, gli orari dell’esistenza comunitaria e la convinzione o illusione che di lì a poco il nemico arriverà, fanno presa su Giovanni Drogo che, senza rendersene conto, trascorre in quel luogo remoto tutti gli anni della sua esistenza. Per Drogo, così come per i commilitoni, la speranza di veder comparire un nemico all’orizzonte si trasforma a poco a poco quasi in un’ossessione metafisica, in cui si fondono il desiderio di eroismo e la necessità dell’uomo di dare un senso alla propria esistenza.