L’OPERA SEGRETA
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Debutta martedì 21 dicembre 2004 al Teatro Mercadante di Napoli il nuovo lavoro ideato e diretto da Mario Martone, L’opera segreta|trittico, da L’opera segreta e Partitura di Enzo Moscato. Prodotto dal Teatro Stabile di Napoli e, il film, da Regione Campania, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano e Banca Intesa, lo spettacolo resterà in scena al Mercadante di Napoli fino al 16 gennaio, e poi in tournée a Modena (Teatro Storchi, 19/23 gennaio), Ferrara (Teatro Comunale, 27/30 gennaio) Urbino (Teatro Raffaello Sanzio, 26/28 febbraio), Perugia (Teatro Morlacchi, 1/6 marzo).
Un trittico che nella sua articolata struttura – il film d’apertura Caravaggio, l’ultimo tempo, ispirato alle tele dell’ultimo periodo di Caravaggio, seguito dalla messa in scena di La città involontaria, riscrittura di Enzo Moscato dall’omonimo racconto di Anna Maria Ortese e da ‘A ginestra ‘e pontone da Partitura, affidato all’interpretazione dello stesso Moscato – compone un inquieto e visionario corpus narrativo, rintracciato nella pittura del Caravaggio, nella scrittura della Ortese e negli squarci esistenziali di Leopardi a Napoli: anime e sguardi stranieri “avvinti” dalla città.
“Anna Maria Ortese – dichiara infatti il regista – non era napoletana, e la sua rappresentazione fatta dall’esterno di una Napoli vissuta come scoperta interiore, mi sembra simile a quelle di Caravaggio, di Leopardi, di Pasolini…Una città che sfugge anche a chi c’è nato, come sfugge agli sforzi della politica, ai tentativi di raccontarla, e produce in tutti rapporti di appartenenza dolorosi”.
A quattro anni da I dieci comandamenti di Raffaele Viviani e a tredici da Rasoi, Mario Martone torna a interrogarsi su Napoli, in un momento drammatico nella vita della città, e lo fa realizzando un’opera complessa, dove le immagini del film convivono e dialogano, in un continuum tematico e espressivo, con la rappresentazione dal vivo.
Dai potenti quadri caravaggeschi del film – che aprendosi svelano visioni di volti, luoghi e umori della città reale, insieme alle immagini sugli ultimi giorni di vita del pittore – il sipario si alza sulla dolente umanità abitante i Granili, alle porte della città, descritta dalla Ortese ne Il mare non bagna Napoli, per chiudersi sul racconto di un’altra inquieta esistenza, quella di Leopardi, nel monologo di Enzo Moscato.
In scena una straordinaria compagnia di attori, composta da molti compagni di viaggio del regista – tra i quali Gianfelice Imparato, Fulvia Carotenuto, Giovanna Giuliani, Enza Di Blasio, Anna Redi, Gino Curcione, Francesco Di Leva, Luciana Zazzera e lo stesso Moscato, interpreti di spettacoli come Rasoi, I sette a Tebe, I dieci comandamenti – e, capeggiati da Angela Pagano (alla quale il regista ha voluto affidare il personaggio di Antonia Lo Savio ne La città involontaria), Peppe Bosone, Emanuele Valenti, Claudia Abbate, Annalisa Arbolino e, nel film, Alessandro Abate e, in voce, Danio Manfredini.
Le scene sono firmate dallo stesso Martone; i costumi sono di Ursula Patzak, le luci di Cesare Accetta. Hanno collaborato con il regista, Raffaele Di Florio come regista e scenografo assistente, Antonello Cossia come assistente alla regia, Claudia Di Giacomo, delegato di produzione.
Il film Caravaggio, l’ultimo tempo è una produzione PAV snc, promosso da Regione Campania, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, Banca Intesa.